Miele di Trifoglio

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Il miele di trifoglio deriva dall’omonima erba annuale o perenne, della famiglia delle leguminose, di cui esistono ben 69 specie, sia spontanee che coltivate. Quando è coltivato come foraggero, può essere utilizzata una sola specie, oppure in associazione a graminacee. Il miele di Trifoglio Alessandrino, cristallizza e ha odore e sapore molto delicati e di debole intensità.

Zone di produzione:

Il trifoglio è diffuso in tutta la penisola, soprattutto in Italia meridionale, nel viterbese, nell’agro romano e in Toscana. Fiorisce da aprile a luglio. Il miele viene raccolto in estate.

Colore:

colore molto chiaro, bianco latteo quando cristallizzato.

Cristallizzazione:

cristallizza in maniera regolare, molto fine.

Odore:

ha un profumo delicato, di debole intensità, vegetale.

Sapore:

piacevolmente fresco, di media dolcezza e buona persistenza, con note di legumi freschi e di banana matura.

Usi:

è indicato per puree di ortaggi o frutta, aggiunto ai pestati di lardo e spezie, con formaggi e tome d’alpeggio semistagionate.

Qualche curiosità:

il miele di Trifoglio, appartiene alla numerosa schiera dei mieli monoflorali cosiddetti rari, di cui solo recentemente si stanno scoprendo le potenzialità e apprezzando le caratteristiche. Questi mieli sono riconosciuti da assaggiatori particolarmente esperti che, spesso, associano l’analisi organolettica a quella melissopalinologica.