Il mio primo contatto con le api avviene nel 1976, quando mio padre iniziò ad allevare 3 alveari, per poi appassionarsi sempre più fino a far diventare l’apicoltura una seconda professione.
Io intanto ho completato i miei studi mi sono diplomato nel 2002, dopodiché ho lavorato per due anni nel settore metalmeccanico. Fin da subito ho capito che quella non era la mia strada, così nel 2004, ho deciso di prendermi una estate per “giocare” con le api di mio padre Gianfranco. L’esperienza mi ha talmente appassionato che dall’anno successivo l’apicoltura è diventata il mio mestiere.
La sede dell’azienda è a Bologna a soli 5 km dal centro storico della città, in una zona agricola ma gli apiari, che gestisco insieme a mio padre Gianfranco, sono situati tra la pianura, le colline e l’Appennino attorno alla nostra città.
Lavoriamo con 650 alveari, che nella stagione produttiva diventano 500 alveari e 450 nuclei di fecondazione. I mieli che produciamo sono prevalentemente il Tiglio e il Millefiori. Le nostre produzioni principali sono rivolte ai nostri colleghi apicoltori, in quanto alleviamo nuclei di api e api regine di razza Ligustica. Produciamo anche Pappa Reale, grazie soprattutto ai consigli dell’amico apicoltore Bruno Pasini e grazie a Copait, Associazione nazionale di riferimento per i produttori di Pappa Reale Italiana.
Una volta cresciuta la mia attività, diventare socio Conapi è stato un naturale passaggio che mi ha permesso di crescere ulteriormente. Il legame con il territorio, la valorizzazione dei prodotti, le certezze che ti può dare una solida struttura, sono solo alcuni degli aspetti positivi che si hanno nel far parte di questa squadra.
Il lavoro dell’apicoltore è un lavoro pesante e faticoso. Nella stagione produttiva si lavora come pazzi, si passa dall’entusiasmo di un raccolto andato bene, allo sconforto di uno invece andato male, tutto nel giro di pochi giorni. Quello che più mi pace del mio lavoro è lo stupore e la sorpresa che ogni anno questi piccoli insetti meravigliosi ti possono regalare con il loro prezioso operato, oltre alla libertà di poter lavorare autonomamente immerso nella natura.